È noto che il cervello
presenta una estesa attività elettrica. Le onde elettriche celebrali prodotte
dai neuroni delle aree più superficiali, quelle della corteccia, si distinguono
in base alla frequenza misurata in Hertz (Hz) cioè in base al numero di cicli
al secondo. È possibile trovare contemporaneamente presenti onde lente o anche
lentissime e in aree limitrofe onde rapide o rapidissime prodotte dalla scarica
contemporanea di gruppi di neuroni sia corticali che sottocorticali.
attività elettrica in stato di
vigilanza
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attività elettrica in stato di riposo
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> 100 Hz
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80 – 30 Hz
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30 – 13 Hz
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12 – 8 Hz
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8 – 4 Hz
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< 4 Hz
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ULTRAVELOCI
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GAMMA
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BETA
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ALPHA
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THETA
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DELTA
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sonno leggero
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sonno profondo
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Onde alpha
A partire dalla seconda metà degli anni sessanta,
lo psichiatra giapponese Tomo Hirai, dà il via a un programma di ricerca sui
monaci zen, meditanti professionisti, usando I’EEG e I’ECG. Hirai documenta che nei monaci in meditazione
le onde cerebrali alfa che compaiono, a livello delle cortecce frontali,
aumentano nell’ampiezza e sono più regolari, diminuzione significativa del consumo
di ossigeno, della frequenza respiratoria e di quella cardiaca.
Questi dati, sono confermati da Keit Wallace, un
giovane fisiologo americano, che nel 1970 studia gli effetti della meditazione
trascendentale. Anche Wallace conferma che durante esercizi meditativi vi è riduzione
del consumo di ossigeno e della frequenza cardiaca e un tracciato dell'attività
elettrica del cervello caratterizzato da un aumento della frequenza e
dell'ampiezza delle onde alfa.
Con questo tipo di onde
molto lente, siamo portati a maturare la calma, la pazienza e la stabilità
mentale. Vi è una rigenerazione vigile.
estratto dal libro "il potere della meditazione"
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