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sabato 23 agosto 2014

La meditazione e le onde "ALPHA".

È noto che il cervello presenta una estesa attività elettrica. Le onde elettriche celebrali prodotte dai neuroni delle aree più superficiali, quelle della corteccia, si distinguono in base alla frequenza misurata in Hertz (Hz) cioè in base al numero di cicli al secondo. È possibile trovare contemporaneamente presenti onde lente o anche lentissime e in aree limitrofe onde rapide o rapidissime prodotte dalla scarica contemporanea di gruppi di neuroni sia corticali che sottocorticali.

attività elettrica in stato di vigilanza
attività elettrica in stato di riposo
> 100 Hz
80 – 30 Hz
30 – 13 Hz
12 – 8 Hz
8 – 4 Hz
< 4 Hz
ULTRAVELOCI
GAMMA
BETA
ALPHA
THETA
DELTA

sonno leggero
sonno profondo

Onde alpha
A partire dalla seconda metà degli anni sessanta, lo psichiatra giapponese Tomo Hirai, dà il via a un programma di ricerca sui monaci zen, meditanti professionisti, usando I’EEG e I’ECG. Hirai documenta che nei monaci in meditazione le onde cerebrali alfa che compaiono, a livello delle cortecce frontali, aumentano nell’ampiezza e sono più regolari, diminuzione significativa del consumo di ossigeno, della frequenza respiratoria e di quella cardiaca.



Questi dati, sono confermati da Keit Wallace, un giovane fisiologo americano, che nel 1970 studia gli effetti della meditazione trascendentale. Anche Wallace conferma che durante esercizi meditativi vi è riduzione del consumo di ossigeno e della frequenza cardiaca e un tracciato dell'attività elettrica del cervello caratterizzato da un aumento della frequenza e dell'ampiezza delle onde alfa.

Con questo tipo di onde molto lente, siamo portati a maturare la calma, la pazienza e la stabilità mentale. Vi è una rigenerazione vigile.

estratto dal libro "il potere della meditazione"

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