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sabato 13 settembre 2014

La qualità della vita dei praticanti


I risultati scientifici riportati nel capitolo “La scienza medica” danno una spiegazione e giustificazione del profondo stato di benessere che le pratiche meditative producono. Queste ultime hanno un grosso impatto sulla struttura di aree cerebrali e in genere sulla salute e l'invecchiamento del nostro corpo, apportando modificazioni elettrofisiologiche, neurofisiologiche, chimiche e biologiche migliorando generalmente le variabili cliniche, come il livello di stress e ansia, le reazioni immunitarie, la pressione arteriosa, la frequenza del respiro e del ritmo cardiaco, la tolleranza al dolore e la depressione. Inoltre è stata osservata una regressione dei sintomi in diverse patologie, soprattutto nelle malattie autoimmuni.
Di seguito riassumiamo brevemente i fattori che, oggetto di studi scientifici, hanno dato evidenza di modificazione nei praticanti di tecniche meditative.

A livello cerebrale, si registra uno stato di rilassamento diverso dal sonno che vede aumentare le onde cerebrali alfa sia nella quantità che nella ampiezza. Si riscontra una maggiore omogeneità nei segnali elettrici emessi da parti diverse del nostro cervello, si riscontra una maggiore perfusione sanguigna e nell’età matura non si riscontra una diminuzione della materia grigia (fisiologica nei non praticanti).
  • Aumento notturno della melatonina, fondamentale ormone del sonno con funzioni chiavi nella sincronizzazione dei ritmi biologici dell’organismo.
  • Regolazione nella produzione di cortisolo, fondamentale ormone dello stress
  • Aumento del dhea (deidroepiandrosterone), ormone prodotto sia dalle surrenali sia dal cervello, che influenza sia il sistema immunitario e anche l'umore.
  • Aumento delle endorfine, che sono un gruppo di sostanze classificabili come neurotrasmettitori prodotte dal cervello nel lobo anteriore dell’ipofisi, dotate di proprietà analgesiche e fisiologiche.
  • Riduzione della noradrenalina, neurotrasmettitore prodotto sotto stress dalle ghiandole surrenali e dal cervello.
  • Aumento della serotonina, neurotrasmettitore (antidepressivo) 

Migliorano le nostre espressioni comportamentali e, quindi, caratteriali legate alla:
concentrazione;
focalizzazione;
consapevolezza;
memoria visiva;
mantenimento dell’attenzione e lucidità mentale;
maggiore prontezza di riflessi;
capacità decisionale e di visione;
lucidità mentale;
flessibilità e percezione cognitiva;

In pratica la meditazione migliora in modo significativo la qualità della vita, andando ad influenzare  sia la salute fisica che psichica dei praticanti.

estratto dal libro "il potere della meditazione"

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